Anche Catanzaro rallenta. 30 kmh in tutto il centro abitato

Anche Catanzaro rallenta. 30 kmh in tutto il centro abitato

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Gli automobilisti di Catanzaro, causa crisi, non possono superare i 30 chilometri orari. Non c’entra niente, però, il costo del carburante e la possibilità di ridurre i consumi sollevando il piede dall’acceleratore. Lo stile di guida slow è stato imposto dall’amministrazione locale con l’intento dichiarato di evitare le cause per risarcimento danni da parte dei cittadini coinvolti in incidenti provocati dalla cattiva manutenzione della rete viaria.

Abbiamo strade groviera e i soldi in cassa non sono sufficienti per riparare tutte le buche – spiega l’ingegner Giuseppe Cardamone, dirigente del settore infrastrutture e trasporti del Comune – Perciò abbiamo voluto dare un chiaro avvertimento a chi si sposta in macchina o in moto: in città si viaggia a 30 all’ora, andatura sufficientemente bassa per evitare gli ostacoli lungo il percorso”. E così, a partire dal 19 ottobre, all’ingresso del centro abitato sono stati piazzati i cartelli col nuovo limite di velocità e la scritta “rallentare presenza di buche sulla carreggiata”.

Il provvedimento arriva al termine di uno studio realizzato dal delegato del sindaco alla mobilità, il geometra Luciano Celia, da vent’anni consulente del Tribunale proprio sul tema dei sinistri stradali. “Ogni anno arrivano circa 500 denunce da persone che hanno subito lesioni personali o guai al veicolo dovuti a piccole voragini che si aprono nell’asfalto – spiega Celia – Attualmente sono 2.000 i contenziosi in corso tra l’amministrazione comunale e gli abitanti e saremo costretti a sborsare in risarcimenti una cifra enorme, superiore ai 16 milioni di euro. Serviva una soluzione rapida per evitare il crac finanziario e fermare anche quei furbetti che avevano trovato un modo comodo per racimolare quattrini: i componenti di una famiglia di cinque persone, per dire, in tempi diversi erano finiti tutti nella stessa buca. Strana coincidenza, vero?”.

Catanzaro è ora commissariata per irregolarità nel voto amministrativo in otto sezioni elettorali. Celia spera che dopo le elezioni di gennaio il suo progetto non venga accantonato: “La moderazione della velocità in ambito urbano non incide più di tanto sui tempi di percorrenza – assicura – ma nel giro di un anno ci consentirebbe di diventare la prima città con zero incidenti stradali”. Un obiettivo condiviso anche da Reggio Emilia dove – pur senza le buche del capoluogo calabrese – all’inizio di ottobre è stata approvata un’ordinanza analoga. “I 30 orari nel centro abitato – si legge nel verbale della giunta – devono ridurre significativamente la probabilità di incidente e i livelli di lesività e mortalità nei troppi sinistri che coinvolgono pedoni e ciclisti”. Chissà che i due Comuni non riescano a raggiungere il loro scopo. Piano piano.

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