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Cargo bike e droni: il futuro delle consegne in città

Cargo bike e droni: il futuro delle consegne in città

La notizia che Amazon ha effettuato per la prima volta una consegna attraverso un drone risale ormai a un anno fa. L’apparecchio ha impiegato solo 13 minuti per sorvolare i cieli di Cambridge e arrivare a casa del destinatario.

La sperimentazione ha dimostrato la reale fattibilità dell’iniziativa, ma allo stesso tempo ha messo in luce alcuni aspetti difficili da superare nel breve periodo, si pensi alle varie regolamentazioni sullo spazio di volo, le limitazioni di carico e la necessità di avere una pista di atterraggio sotto casa.

L’idea di utilizzare i droni per effettuare piccole consegne nasce dalla necessità di ridurre la congestione causata dai van e dai piccoli furgoni che invadono i centri urbani di tutta Europa.
Questi mezzi sono spesso la causa di parcheggi in doppia fila che generano congestione e insicurezza sulle strade delle città (in Inghilterra negli ultimi 20 anni questi veicoli sono aumentati del 71% rispetto al 13% delle classiche automobili).
Le città di tutta Europa, in particolare quelle italiane caratterizzate da strade molto strette non possono permettersi di avere troppi furgoni (neppure se fossero elettrici) perché occupano troppo spazio.

Le nostre città necessitano di veicoli più piccoli, leggeri e più sicuri in grado di muoversi liberamente senza creare intralcio ai pedoni.

Il drone sarà forse il mezzo del futuro ma già oggi esiste una soluzione tecnologica che permette di effettuare le consegne dell’ultimo miglio in modo semplice e veloce: la bicicletta, in particolare le cargo bike.

Le bici cargo sono mezzi a due o tre ruote attrezzati per la movimentazione di merci fino a circa 300Kg. Sempre più famiglie hanno rinunciato alla seconda auto per acquistare una bicicletta di questo tipo, non a caso negli ultimi anni si è registrato un aumento delle vendite, anche grazie alla diffusione del motore elettrico.

Secondo uno studio olandese le cargo bike elettriche sono un’ottima alternativa per almeno il 20% dei furgoni da consegna che attualmente operano all’interno delle grandi città. Queste ricerche dimostrano che un furgone di piccole dimensioni in media trasporta carichi di 130 kg per viaggio, un peso decisamente sopportabile da una e-cargo bike, inoltre la possibilità di percorrere aree a traffico limitato permette alle biciclette di essere più veloci rispetto ai veicoli tradizionali.

Per questo anche le aziende automobilistiche stanno dimostrando interesse per il settore, è il caso di Volkswagen con l’e-cargotrike, un mezzo a tre ruote e a pedalata assistita considerato il veicolo commerciale più piccolo della casa automobilistica tedesca.

Le aziende di spedizioni come DHL, UPS e TNT hanno già investito in nuove flotte interamente costituite da cargo bike, capaci di arrivare in ogni angolo della città garantendo velocità, sicurezza e sostenibilità.

L’11 Ottobre il governo inglese ha annunciato la creazione di un fondo di 2 milioni di sterline per incentivare l’acquisto di nuove cargo bike a patto di rottamare vecchi veicoli inquinanti, una soluzione per migliorare la qualità dell’aria e diminuire la congestione da traffico.
Alcune amministrazioni comunali virtuose hanno previsto incentivi per l’acquisto di cargo bike, è il caso del Comune di Bologna, che prevede un aiuto economico di 600 euro (a differenza del Comune di Milano ancora impegnato a incentivare l’acquisto di auto per sostituire i mezzi diesel più inquinanti).

Fino a quando le consegne effettuate con droni non saranno la normalità (ammesso che mai lo diventeranno) non possiamo che promuovere le politiche di incentivi per abbandonare l’auto o il vecchio furgone a favore di una cargo bike.

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