Riuscire a salire a bordo della nave Cargo che attraversa il Mar Caspio si è rivelata una vera e propria missione.
“Dobbiamo solo comprare i biglietti e sapere quando parte”, pensavamo, ma non è stato proprio così.
Le partenze e gli orari sono quasi impossibili da pianificare. A differenza di una normale nave passeggeri, quella cargo è fatta per le merci e il suo equipaggio. Risponde, quindi ad esigenze completamente diverse.
Nulla è scontato e semplici informazioni come, nome della compagnia, uffici, acquisto dei biglietti, date e luogo di partenza si trasformano in un vera e propria caccia al tesoro. Bisognerà avere molta fortuna e armarsi di tanta pazienza.
La data di partenza rimane un mistero da svelare ogni giorno. Quotidianamente incrociavamo le dita affinché qualcuno dall’altra parte della cornetta pronunciasse le parole: oggi parte! A rendere ancora più “facili” le cose, sono i nostri visti per l’Uzbekistan e il Tagikistan, che dovranno essere pronti in tempo per la fatidica partenza.
Ma non finisce qui, il porto da cui salpa la nave, Alat, e il luogo in cui si possono comprare i biglietti, Baku, si trovano a 70km di distanza. Nessun problema per i mezzi a motore, un po’ più complicato per noi pedalatori, visto le informazioni last minute.
“A bordo, bisogna portarsi acqua e viveri per più giorni” leggevamo increduli sul web.
Pronti al peggio, eravamo le persone più felici al mondo quando, una volta imbarcati, abbiamo scoperto che avremmo avuto un letto e che ci avrebbero dato pure da mangiare!
Ciò che ti aspetti si trasforma spesso in delusione, ma tutto ciò che non ti aspetti diventa spesso un dono.
L’aspettativa è “fetente”, il viaggio ce l’ha insegnato in tante occasioni, è per questo che è meglio non averla!
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