Mobilità

Un dehors vale 48 volte un parcheggio: il caso di Toronto

Un dehors vale 48 volte un parcheggio: il caso di Toronto

I dati parlano chiaro: l’esperimento che ha convertito 2.340 parcheggi su strada in spazi all’aperto per bar e ristoranti a Toronto è stato un successo.
L’automobile passa in media il 95% del suo ciclo vitale parcheggiata, occupando circa 10 metri quadri: che valore economico genera questo uso dello spazio?

Il costo del parcheggio gratuito

L’esperienza della pandemia di COVID-19 ci ha insegnato molte cose: tra queste, ci siamo resi conto che in città ci sono troppi parcheggi per le automobili.
O meglio, sono troppi per valorizzare davvero una risorsa limitata e preziosa come lo spazio urbano.

Il programma CafèTO, promosso dalle associazioni di quartiere che rappresentano commercianti e portatori di interesse nella città canadese, ha intrapreso un progetto coraggioso per l’estate 2021: sacrificare 2.340 parcheggi su strada per sostituirli con spazi per la ristorazione all’aperto.

I parcheggi rimossi avrebbero generato complessivamente 3,7 milioni di dollari nell’arco della stagione estiva: una cifra a dir poco esigua rispetto ai 181 milioni spesi dai clienti nei dehors ricavati.

L’urbanista di fama mondiale Donald Shoup l’aveva affermato tempo fa nel suo seminale libro “The High Cost Of Free Parking”, e l’esperienza canadese lo riconferma: ci sono modi molto più vantaggiosi, economicamente e socialmente, di usare lo spazio della strada rispetto al semplice parcheggio delle automobili.

Per realizzare questa trasformazione non sono necessari anni di cantieri nè investimenti milionari: serve la capacità di immaginare, rischiare e imparare dall’esperienza.
In due parole, urbanismo tattico.

“Questo programma non ha solo aiutato il mio business a sopravvivere, ha anche portato più vitalità e clienti nel quartiere. Vedere interi isolati pieni di persone è stata una grande cosa per tutti i nostri esercizi.”

Ristoratore del quartiere Broadview Danforth

Quello di Toronto è un vero e proprio caso studio di cambiamento profondo dello spazio urbano e dell’economia locale: 940 esercizi hanno potuto aumentare del 36% la propria clientela, attirando complessivamente 5 milioni di clienti in più.

L’investimento a carico di ognuno di questi esercizi per l’allestimento dei nuovi spazi è rientrato mediamente nel giro di due settimane.

Il periodo di osservazione ha compreso 13 settimane tra giugno e settembre 2021.

Sicuramente la stagione estiva e l’esperienza al tempo ancora recente dei lockdown da Covid-19 hanno favorito l’utilizzo di questi spazi, ma il dato rimane: gli avventori di questi bar e ristoranti hanno speso complessivamente 181 milioni di dollari seduti su quelli che prima erano semplici rettangoli di parcheggio.

La pseudoscienza del parcheggio e la realtà dell’economia

Quando nel 2020 siamo stati costretti a premere il pulsante “pausa” sulla vita all’aria aperta, molti hanno iniziato a ricordarsi che la strada è uno spazio e non solo una linea A-B, che prima di volanti e sedili ci sono piedi e gambe.

I principi di pianificazione che avevano ricoperto di asfalto decine di ettari di terreno nel secondo dopoguerra, nella convinzione che dando sempre più spazio alle auto si sarebbe semplificata la vita alle persone, sono sempre meno attuali.

Persino in Nordamerica, il continente autocentrico per eccellenza, le città cominciano a rendersene conto: il parcheggio su strada non è solo uno spreco di spazio, ma anche di denaro.

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Commenti

  1. Avatar Luca ha detto:

    Per completezza d’informazione, c’è da dire che l’ultima foto dell’articolo viene da Berna e ritrae i cosiddetti parklet, montati al posto di alcuni parcheggi nella Zeughausgasse.
    Una cosa interessante è che questi parklet sono pubblici e non gestiti da o affidati a esercizi commerciali. Sono quindi liberamente utilizzabili da chiunque, senza obbligo di consumazione.
    Purtroppo un paio di giorni fa ho visto che questi nella Zeughausgasse sono stati smontati per l’inverno, per poi rimetterli quando tornerà la bella stagione.
    Il sito della città di Berna ha una lista dei propri progetti “a bassa soglia”, che sono solitamente limitati nel tempo e non richiedono troppe formalità per la realizzazione. Hanno lo scopo di ravvivare e valorizzare lo spazio pubblico.
    https://www.bern.ch/themen/stadt-recht-und-politik/mitreden-und-mitgestalten/kora-bern/frag-kora

    1. Avatar Manuel Massimo ha detto:

      Grazie per la precisazione, integriamo la didascalia della foto di repertorio.

      Manuel Massimo – Direttore responsabile di Bikeitalia.it

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