Mobilità

Famiglie in bicicletta: sfide e rischi nella lotta per la sicurezza stradale in Italia

Famiglie in bicicletta: sfide e rischi nella lotta per la sicurezza stradale in Italia

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il racconto del nostro lettore Andrea Veronese che, dopo 16 anni trascorsi all’estero, è rientrato in Italia e con la sua famiglia si muove quotidianamente in bicicletta sulle strade dell’Altopiano di Asiago, nonostante le tante difficoltà.

Sicurezza stradale e comportamento alla guida

La sicurezza stradale è un tema cruciale che interessa molte comunità italiane, e la mia famiglia ne ha fatto personalmente esperienza dopo 16 anni trascorsi all’estero. Il nostro ritorno in Italia è stato motivato principalmente dalla scelta di stabilirci in Veneto sull’Altopiano di Asiago (Vicenza), attratti dalla qualità della vita che questa meravigliosa regione offre. Tuttavia, da allora ci troviamo costantemente a dover fare i conti con un grande problema: il comportamento indisciplinato degli automobilisti.

Famiglie in bicicletta Andrea Veronese e il suo racconto sulla sicurezza stradale in Italia e i pericoli per chi pedala
Famiglie in bicicletta in Italia: quella di Andrea Veronese si sposta così

Famiglie in bicicletta a rischio

Ogni mattina accompagniamo la nostra bambina di 3 anni all’asilo in bicicletta lungo le strade locali. Nonostante i nostri sforzi per promuovere uno stile di vita sano e sostenibile, ci troviamo spesso a dover affrontare automobilisti che compiono sorpassi in luoghi in cui è chiaramente vietato, che non rispettano i limiti di velocità e che non prestano attenzione agli attraversamenti ciclabili e pedonali. Questo atteggiamento irresponsabile mette costantemente a rischio la sicurezza dei ciclisti e dei pedoni, creando un ambiente insicuro per le famiglie in bicicletta come la nostra.

Velocità senza moderazione

Tuttavia, ciò che rende questa situazione ancora più incredibile è che diversi amministratori locali dell’Altopiano sostengono una proposta per alzare ulteriormente i limiti di velocità a 90 km/h su una strada di montagna con 10 tornanti. Questa decisione rischia di mettere a repentaglio la vita di chiunque utilizzi quella strada, ciclisti e automobilisti inclusi. Ci chiediamo come si possa persino prendere in considerazione una simile iniziativa, considerando i rischi che comporta e mettendo in discussione la sicurezza stradale.

Sensibilizzare l’opinione pubblica

Vorremmo portare l’attenzione su questo argomento, sensibilizzando l’opinione pubblica e incoraggiando un dibattito sulla sicurezza stradale. La nostra esperienza personale, unita alle sfide che affrontiamo quotidianamente sulle strade di questa regione, dimostra chiaramente la necessità di un cambio di mentalità tra gli automobilisti italiani. Siamo convinti che una maggiore consapevolezza possa portare a cambiamenti positivi e a un miglioramento della sicurezza per tutti coloro che si muovono sulle strade italiane.

Sorpassi pericolosi

Il nostro percorso quotidiano per portare nostra figlia all’asilo in bicicletta è un esempio concreto delle sfide che i ciclisti e i pedoni affrontano ogni giorno. Ogni volta che ci imbarchiamo in questa piccola avventura, ci troviamo ad attraversare una serie di strade che richiedono una maggiore attenzione e rispetto da parte degli automobilisti. Siamo costretti a fare i conti con sorpassi pericolosi, automobilisti che non rispettano i limiti di velocità e una mancanza generale di attenzione nei confronti dei ciclisti e dei pedoni. Ciò non solo mette a repentaglio la nostra sicurezza, ma crea anche un’atmosfera di insicurezza generale che scoraggia molte altre famiglie dall’optare per uno stile di vita attivo e sostenibile.

Famiglie in bicicletta bambina che va a scuola in bici in Italia

La proposta del sindaco di alzare i limiti di velocità su una strada di montagna con 10 tornanti è un ulteriore motivo di preoccupazione. Crediamo che una decisione del genere possa solamente aumentare i potenziali rischi per chiunque utilizzi quella strada, senza alcun beneficio tangibile. Riteniamo che sia fondamentale prevenire situazioni pericolose anziché crearne di nuove, e invitiamo il sindaco a riflettere attentamente su questa proposta.

Siamo ancora molto indietro

La questione della sicurezza stradale e della mobilità sostenibile in Italia merita un dibattito approfondito. Come paese, siamo ancora molto indietro rispetto ad altre nazioni ciclisticamente più avanzate e rispettose dei ciclisti. È tempo di fare un passo avanti e impegnarci pe migliorare la sicurezza sulle strade italiane, proteggendo e promuovendo uno stile di vita attivo e sostenibile per tutti.

Abbiamo fiducia che una maggiore consapevolezza e una discussione aperta possano portare a cambiamenti positivi. Siamo grati per l’opportunità di condividere la nostra storia e speriamo che il nostro racconto sensibilizzi l’opinione pubblica e stimoli un dibattito significativo sul tema della sicurezza stradale in Italia.

È giunto il momento di mettere in primo piano la sicurezza dei ciclisti e dei pedoni e di promuovere un cambiamento culturale che ci permetta di muoverci verso un futuro più sicuro ed ecologicamente sostenibile.

[Andrea Veronese | Instagram]

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