Bici

La ricetta di Saronni per far rinascere il ciclismo in Italia

La ricetta di Saronni per far rinascere il ciclismo in Italia

Ospite d’eccezione nella nuova puntata di Bikeitalia LIVE è Beppe Saronni, leggenda del ciclismo italiano e dirigente sportivo ai massimi livelli, che ha dialogato con Paolo Pinzuti, CEO di Bikenomist e direttore editoriale di Bikeitalia, condividendo riflessioni e offrendo spunti su come far rinascere il ciclismo italiano. E soprattutto su come incoraggiare i giovani a praticare questo sport che forma il corpo e il carattere e che in passato ci ha regalato grandi campioni di livello assoluto, partendo dalla domanda “Perché i ciclisti di oggi sono così forti?”.

Guarda l’intervista a Beppe Saronni:

Passato vs. presente: un confronto impossibile

Saronni ha parlato del passato, del presente e del futuro del ciclismo sottolineando come sia molto difficile – se non impossibile – fare confronti diretti tra i corridori di un tempo come lui e quelli di oggi. Non solo per la differenza dei mezzi a disposizione (ieri bici da acciaio pesanti, oggi bici in carbonio ultraperformanti) e per le rapportature – “Ai miei tempi avevamo 6-7 rapporti, il più leggero era il 42/23: era un ciclismo basato sulla forza muscolare, non sul ritmo”, dice a Bikeitalia – ma anche e soprattutto per un approccio molto diverso, perché il ciclismo di oggi è notevolmente cambiato.

Metodologie di allenamento

Le innovazioni tecnologiche caratterizzano il ciclismo degli ultimi anni: oggi tutto è controllato, pesato e dosato per migliorare la performance al secondo e al millimetro, tanto che Saronni parla di “atleti di oggi costruiti e allenati in modo diverso”. Le metodologie di allenamento e un approccio scientifico al tema caratterizzano il ciclismo moderno: un argomento che sarà affrontato approfonditamente nel corso di Campus Bike Convention, evento che Bikenomist ha organizzato il 2 e 3 dicembre 2023 a Bologna e a cui interverrà anche Saronni con una relazione sul passato e sul futuro del ciclismo italiano.

Come far rinascere il ciclismo in Italia

Nel corso dell’intervista Saronni ha affrontato tanti temi – tra cui anche il doping – e si è soffermato su come far rinascere il ciclismo in Italia, dando la sua ricetta per riuscirci: in primis “copiando” dalle nazioni che nel resto del mondo hanno fatto bene, come nel caso del Regno Unito e della Slovenia, ma anche facendo investimenti mirati nel settore giovanile – che oggi in Italia è ridotto ai minimi termini – per creare un bacino da cui far emergere i campioni di domani.

Vingegaard è danese ed è cresciuto a pane e bicicletta: “Chi ha avuto la fortuna di starci sa che cosa vuol dire andare in bici e viaggiare in Danimarca: sforna ciclisti forti e anche quella è una cosa che si costruisce nel tempo, noi siamo lontani anni luce da loro. Là le famiglie lasciano andare in bici i ragazzini per strada e a scuola perché sanno che è sicuro farlo”.

Il ruolo delle Istituzioni

In questo processo di promozione della bicicletta le Istituzioni devono fare la propria parte sovvenzionando i settori giovanili, certo, ma anche promuovendo l’attività motoria come buona pratica a partire dalle scuole – dove invece oggi l’ora di educazione fisica viene vista come un fastidio – e migliorando la sicurezza sulle strade per chi pedala.

In tutto questo anche la Federazione Ciclistica Italiana secondo Saronni deve sviluppare strategie e progetti mirati per raggiungere questo risultato. E, chiaramente, anche i privati che hanno a cuore le sorti del ciclismo italiano potrebbero decidere di investire nella causa per far tornare questo sport ai massimi livelli. Anche senza avere per forza un ritorno. Perché senza un’azione sinergica che unisca le forze è difficile coltivare nuovi talenti e i risultati, comunque, si vedono dopo 7-8 anni, come sottolinea Saronni.

Intanto Beppe Saronni sta portando avanti un progetto, insieme con altri ex ciclisti e addetti ai lavori, per fare qualcosa di concreto per il futuro del ciclismo italiano: ne sentiremo parlare prossimamente.

Scopri come allenarti al meglio con il nostro ebook gratuito!

Se vuoi scoprire tutti i segreti dell’allenamento in bici, per migliorare le tue prestazioni e per diventare più forte, puoi scaricare il nostro ebook “Allenamento ottimale per il ciclista”. Grazie all’ebook scoprirai come programmare l’allenamento e come ottimizzare la tua preparazione.

Ed è gratis, basta cliccare nel box qui sotto:

ebook

Guida all’allenamento del ciclista
Scarica ora

Commenti

  1. Avatar Maurizio Giannotti ha detto:

    Non è vero che il ciclismo sta scomparendo, anzi, pur nelle strade pericolosissime ci sono molto più cicloturisti di un tempo.
    Per allenarsi in ciclo ci vuole molto tempoM

    1. Avatar Manuel Massimo ha detto:

      Nell’articolo Saronni intende il ciclismo professionistico, non il cicloturismo: e sul fronte dei giovani ciclisti da avviare al professionismo l’Italia sta soffrendo anche a causa dei pericoli sulle strade, come sottolinea appunto Saronni.

      Manuel Massimo – Direttore responsabile di Bikeitalia.it

  2. Avatar Bertoni Augusto ha detto:

    Tante belle parole ma pochi fatti. Alleno una piccola società di giovanissimi a Pavullo in provincia di Modena. Vedo che tutti gli ex corridori una volta che hanno smesso di correre diventano tutti dei cronisti televisivi. Ogni tanto queste persone bisogna che si ricordano da dove arrivano chi li allenava. Ci vuole più disponibilità da parte di persone competenti anche nelle cat.giovanili..
    Punto due il tour de france investe una parte nel settore giovanile perché il giro d’Italia no?
    Punto tre mancano strutture. Scusatemi dello sfogo ma vedo un ciclismo che sta scomparendo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *