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Portabici gancio traino per auto: il Consiglio di Stato accoglie il ricorso dei costruttori, circolare sospesa

Portabici gancio traino per auto: il Consiglio di Stato accoglie il ricorso dei costruttori, circolare sospesa

Importante novità sul fronte della questione “portabici gancio traino” per auto: oggi, 19 gennaio 2024, il Consiglio di Stato ha pubblicato l’accoglimento del ricorso presentato dai costruttori dell’accessorio che in queste settimane è al centro dell’attenzione a causa della circolare emanata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT). Circolare quindi al momento sospesa fino a nuova udienza di merito presso il Tar.

Portabici gancio traino per auto Peruzzo

Per fare chiarezza sull’argomento, visto il caos che si è prodotto intorno al tema, noi di Bikeitalia abbiamo contattato l’azienda italiana Peruzzo Srl parlando con il responsabile amministrativo Edoardo Bovoli, che ci ha fornito informazioni utili per comprendere meglio quel che è successo negli ultimi mesi, in seguito all’emanazione della circolare del MIT.

In premessa Bovoli fa una precisazione in merito al provvedimento ministeriale al centro delle polemiche: “Questa è solo una circolare e non una legge”, si tratta dunque di un atto interno all’Amministrazione che interpreta una norma ma non ha valore di legge. Per questo, infatti, a quanto risulta a Peruzzo: “Le sanzioni previste dalla circolare al momento non vengono applicate, non essendoci ancora una legge pubblicata in Gazzetta Ufficiale che le contempli”, sottolinea Bovoli.

Nel frattempo, però, l’unico risultato prodotto dalla circolare nell’occhio del ciclone è stato di complicare la vita ai possessori di un portabici gancio traino per auto, in quanto anche retroattiva. E di creare una situazione caotica dovuta al fatto che non esiste un’omogeneità su base nazionale ma ogni Motorizzazione “va per la sua strada”. E con i nuovi obblighi di collaudo più marche da bollo e bollettini da pagare la spesa aggiuntiva per segnare sul libretto dell’auto l’accessorio in questione ammonta a circa 200/250 euro.

Il ricorso al Tar respinto

Un primo ricorso al Tar presentato da un gruppo di aziende – tra cui la Peruzzo Srl – è stato respinto perché non è stata ravvisata l’urgenza economica. Allora un ulteriore passo è stato fatto rivolgendosi all’ente paneuropeo Solvit, che tratta ricorsi a livello europeo in cui le aziende nazionali vedono impedita la libera circolazione delle merci. Ma, anche in questo caso, la risposta è stata negativa in quanto “secondo le regole del Solvit (un reclamo contro una autorità nazionale deve essere aperto dall’altro Stato membro, che viene penalizzato dalla violazione) un reclamo può essere aperto solo se coinvolge due differenti Stati membri”, mentre nella fattispecie le aziende italiane ricorrenti avevano opposto ricorso contro il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano.

Settore penalizzato dall’incertezza

Quanto questa situazione di incertezza ha penalizzato i costruttori italiani di portabici gancio traino come Peruzzo? La risposta del responsabile amministrativo Bovoli, basata sui dati, evidenzia che una flessione c’è stata: “Rispetto all’anno scorso nel periodo settembre/dicembre (cioè da quando è stata emanata la circolare del MIT, ndr) abbiamo visto un -30% di pezzi venduti. Facendo un rapido calcolo spannometrico se noi vendiamo meno lo Stato incassa molta meno IVA e per il periodo considerato possiamo quantificare il mancato incasso in circa 135.000 euro di IVA”.

Portabici gancio traino per auto peruzzo siena

Pec inviata a Matteo Salvini (nessuna risposta)

Per Peruzzo, d’altra parte, il mercato italiano rappresenta il 22% del fatturato dell’azienda e questa circolare ha colpito proprio il loro core business. Per questo nella casella Pec della segreteria del ministro Matteo Salvini [email protected] – arriva da giorni la stessa email (che non ha mai ricevuto risposta, ndr), che su Bikeitalia riproduciamo in versione integrale:

Gentile Ministro,
sono Paola Peruzzo, Direttore Generale della scrivente Peruzzo Srl. La nostra azienda è produttrice di portabici per auto e accessori ciclo 100% made in Italy, un marchio riconosciuto ed apprezzato sia a livello nazionale che europeo. Con orgoglio posso dire che la ditta fondata da mio padre nel 1972 ha sempre avuto una produzione 100% Made in Italy e che, con la seconda generazione al comando, il nostro impegno resta immutato. Vogliamo essere, e restare, ancora una azienda del Nord-Est, quelle fatte col sudore della fronte, ma vanto e orgoglio dell’imprenditorialità italiana. Tuttavia la circolare 25981 dello scorso 6/9 ci ha decisamente spiazzato. In un contesto attuale di decrescita strutturale del mercato, questa circolare rende ancora più gravoso l’utilizzo (e di conseguenza la produzione e vendita in Italia) dei nostri prodotti portabici, in particolare quelli di installazione sul gancio traino delle auto cat. M1.

Difatti con questa circolare l’utente è obbligato ad effettuare, presso le motorizzazioni locali, un ulteriore collaudo e a sostenere altri costi per poter utilizzare i nostri prodotti. Inoltre tale iter deve essere ripetuto ogniqualvolta si decida di cambiare auto o, ancor peggio, portabici. Contrariamente un cittadino Europeo che entra in Italia con un auto immatricolata all’estero, non è soggetto ad alcun tipo di obbligo. E’ mio avviso credere che questa circolare è in primis discriminatoria nei confronti di noi Italiani e soprattutto porta ad una completa sfiducia da parte del privato cittadino nel comprare ed utilizzare questi prodotti. Questo scenario porta come naturale conseguenza una contrazione del nostro fatturato (dall’emissione della circolare abbiamo avuto una contrazione delle vendite in Italia di questi articoli del 30% circa), una minore solidità finanziaria ed infine un serio pericolo sia per la continuazione della nostra azienda che l’occupazione dei nostri dipendenti.

Abbiamo già fatto ricorso al Tar del Lazio, ma è stato respinto, pertanto mi appello a Lei che, in qualità di Ministro, spero possa tutelare i nostri interessi e quelli degli Italiani.

Cordiali saluti,

Paola Peruzzo

Circolare sospesa fino alla revisione del ricorso al Tar

Quali saranno le prossime mosse? Al momento la circolare, dopo l’accoglimento del ricorso dei costruttori da parte del Consiglio di Stato, è sospesa: nelle prossime settimane il Tar dovrà riprendere in esame la questione e fissare una nuova udienza di merito. Su Bikeitalia continueremo a seguire la questione: nel frattempo la petizione online sul portabici gancio traino per auto ha superato le 15.000 firme.

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Commenti

  1. Avatar Stefano ha detto:

    premesso che chi viaggia spesso in autostrada,con le biciclette al seguito cerca di non posizionare le bici sopra al tetto dell’auto…. poiché molto rumoroso e scomodo….. già posizionare un gancio traino comporta una spesa di circa mille euro,trovo che un ulteriore balzello sarebbe inopportuno ……

  2. Avatar Giacomo ha detto:

    Caro Elio (sopra) , non capisco la tua uscita sul fatto che il portabici sul portellone sia anacronistico….bah, invece di difenderci a vicenda (siamo tutti ciclisti) punti il dito su questi, quando, dato che si acquistano regolarmente e non sono autocostuiti , quindi per i produttori sono omologati anche questi come quelli sul gancio….e comunque fosse, non capisco (fra di NOI) il puntare il dito su una categoria, proprio come fanno questi che propongono ste miserabili leggi, che attaccano in tutti i modi i ciclisti.
    Quello che invece sono per certi versi daccordo, che ci sono certi ciclisti che non sono in grado , o non si preoccupano, o non leggono le precauzioni , il numero di bici, i pesi ammissibili, ecc scritti sui manuali di questi accessori in generale, come mi è capitato di vedere persone che hanno, o il portabici sul gancio, o sul portellone, o sulla cappotta, viaggiare in autostrada a velocità folli…ecco, di questi mi preoccuperei e vrei da ridire, non con chi ha il portabici sul gancio, o sul portellone.

  3. Avatar Elio ha detto:

    Nella mia zona, Italia centrale, quasi tutti i veicoli che trasportano bici, utilizzano degli anacronistici portabici ancorati al portellone posteriore con delle corde posticce. La pericolosità di quelle soluzioni è del tutto evidente ma non ho mai saputo che abbiano fermato veicoli in quelle condizioni. Invece di chiedere soldi a coloro che utilizzano soluzioni già omologate e quindi sicure, come noi utilizzatori di portabici da gancio di traino, pensino a sanzionare coloro che infrangono la legge e causano potenziale pericolo al prossimo.

  4. Avatar Alberto ha detto:

    Il problema non è se la circolare è legge o no, il vero problema è che questa circolare offre la possibilità alle compagnie d’assicurazione di non rispondere dei danni in caso d’incidente.

  5. Avatar Massimo ha detto:

    Come mai Salvini non risponde alle mail avallando di fatto questa assurda corcolare ? Assurda è dire poco ! È solo un subdolo tentativo prodotto da incapaci ,per prelevare forzatamente denari dai cittadini.
    Ricordiamocelo quando andremo a votare ……!

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