Mobilità

Pedalate in Faccia | I primi effetti del Codice della Strada di Salvini

Pedalate in Faccia | I primi effetti del Codice della Strada di Salvini

“È una bella giornata perché proprio in queste ore il Parlamento approva finalmente il nuovo codice della strada che prevede più controlli, più educazione stradale, più rigore”. [Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, 27 marzo 2024]

Forse non sa che, nell’approvare in Commissione il disegno di legge del nuovo Codice della Strada, una “manina” ha fatto saltare per l’ennesima volta (l’aspettiamo da 30 anni) l’equiparazione tra omologazione e autorizzazione degli autovelox e questo, assieme ad altri messaggi espliciti del Ministro (“…basta autovelox piazzati per fare cassa”) e a una incommentabile sentenza della Cassazione, rafforza l’idea che il “Fleximan” abbia vinto.

“[…] Da quel giorno molti automobilisti hanno creduto che tutti gli autovelox in Italia sarebbero stati spenti […] Due le conseguenze: […] La prima, un vertiginoso aumento del numero di violazioni nel mese di maggio, ben 5.712, a fronte delle 3.502 del mese di aprile. Rispetto al maggio 2023, un aumento ancora più evidente perché sono state 3.386. […] La seconda riguarda le fuoriuscite autonome avvenute sempre a maggio, già 5, a causa dell’alta velocità, considerando che in tutto il 2023 furono meno di 10. […] Abbiamo riscontrato velocità di 137 km/h, come in un autodromo”. [Nota del Comune di Verona, 6 giugno 2024]

Vorremmo tanto poterci augurare che i potenziali killer al volante continuino a uscire di strada autonomamente, così da togliersi di torno senza fare danni al prossimo, ma purtroppo non sarà così, e per le inevitabili vittime che seguiranno non si preparano di certo delle “belle giornate”. Ma non disperiamo: per nostra grande fortuna e sollievo, Salvini ci ha abituato a non mantenere molte delle sue promesse; di campagna elettorale per un po’ non si parlerà più e il Senato potrà silenziosamente archiviare questo irricevibile “Codice della Strage”.

Commenti

  1. Avatar Alessandro ha detto:

    Quando leggo le solite minchiate, che attribuiscono ai drogati, agli ubriachi e ai fantomatici malori, la causa della maggior parte degli incidenti stradali, mi incazzo. Il popolo italiano è incivile a prescindere. Agli autovelox deve essere aggiunto un continuo controllo da parte delle ormai assenteiste forze dell’ordine. Ma non con la sola richiesta di patente e libretto, con l’effettiva lotta ai comportamenti pericolosi, che sulle strade italiane può rilevarli anche un cieco.

  2. Avatar Andrea ha detto:

    Purtroppo la bicicletta non viene considerata un mezzo di trasporto alternativo all’auto ma, per assurdo, un intralcio al traffico.
    Le piste ciclabili riducono la carreggiata e tolgono posti auto.
    Gli autovelox non influenzano realmente la velocità dal momento che chiunque rallenta in presenza dell’ apparecchio per poi riaccollereste appena oltrepassato.
    Secondo me manca la conosapevolezza reale, pratica, di quello che poi succede a chi viene investito ma anche a chi investe una persona.
    Bisogna insegnare nelle scuole, portare i bimbi a parlare con chi ha perso un familiare o chi ha passato una vita tormento dal rimorso di aver ucciso una persona.
    Poi leggi severe! Non punti più o meno!
    Guidi in stato di ebrezza o peggio sotto l’effetto di stupefacenti? Via la patente per periodo qualche anno.
    Ferisci o uccisi una persona ? Patente sospesa a vita!
    Facile, ma quale politico si esporrebbe così???

  3. Avatar Luciano ha detto:

    leggi, leggine, leggiucole, autovelox fissi e mobili, multanova, radar, telelaser, i prossimi dissuasori saranno…fotonici? perchè il ministero dei trasporti, invece di angosciarci con tutte ‘ste baggianate, non impone alle autoscuole di sfornare patentati in grado di saper veramente guidare? Le strade sono strapiene di imbecilli al volante, “esseri” con macchine da 80keuro che sembrano appena usciti da una birreria o in coda ad un corteo funebre, capaci solo di intralciare il traffico, compiere manovre assurde e imprevedibili, viaggiare a 80 all’ora nelle corsie veloci delle autostrade, aprire il manuale di guida per capire come affrontare una rotatoria…devo continuare? Basta imporre un sano esame di guida pratica in velocità e condizioni difficili, e chi non lo supera va in giro coi mezzi, evitando pure di inquinare. Vogliono vendere le auto e la benzina? Allora non ci frantumino gli zebedei con le loro minchiate progressiste, mi sembrano pochini quelli contro Flexy, tolta la solita stampa di sistema e chi la imbecca, l’automobilista-pensiero è abbastanza chiaro. Patente solo a capaci e responsabili.

  4. Avatar Toscano ha detto:

    la velocità ,il telefono cellulare,la segnaleticca verticale spesso inadeguata, ,quella orizontale evanescente il tutto condito da un fondo stradale spesso sconnesso ,fanno un cocktail esplosivo ,la cui miccia viene accesa spesso da conducenti (tutti , motociclisti compresi) totalmente privi di senso civico nonchè di buon senso.
    Se si pensa che la cura sia nel uso degli autovelox….povera Italia

  5. Avatar Ettore ha detto:

    la questione autovelox serve unicamente per fare cassa agli amministratori locali non importa nulla delle nostre vite ma importano i nostri portafogli il problema vero sono tutti gli accessori elettronici montati su auto e moto che distraggono la guida schermi colorati 8000 spie e sensori che distolgono la mente di chi conduce da tutto quello che lo circonda sulka strada e stanca riglessi ecc ecc ma soprattutto manca il buonsenso di chi si mette alka guida magari ubriachi o peggio ,e chi lo fa con strafottenza poi le conseguenze ke conosciamo tutti purtroppo. Non è l’autovelox che toglie l ubriaco o il drogato dalle strade

  6. Avatar Mario ha detto:

    I commenti non graditi a quanto pare non vengono pubblicati

    1. Avatar Manuel Massimo ha detto:

      Gentile Mario,

      tutti i commenti inviati dai lettori devono essere approvati dalla redazione prima di essere pubblicati: di norma questo accade dal lunedì al venerdì tra le 9 e le 19. Può quindi capitare che talvolta un commento resti in coda di approvazione per qualche tempo prima di apparire online. Se un commento contiene ingiurie, insulti e contenuti potenzialmente passibili di querela a insindacabile giudizio della redazione non sarà pubblicato. Spero di aver chiarito la questione. Ad ogni modo volevo rassicurarla sul fatto che non cancelliamo i commenti sgraditi se espressi senza insultare: il suo commento delle 15:32 è stato pubblicato poco fa (quello che ha inviato identico alle 15:33 dallo stesso indirizzo IP e firmato Carlo, invece, è stato eliminato in quanto doppione).

      Manuel Massimo – Direttore responsabile di Bikeitalia.it

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