Mobilità

“I ciclisti investiti se la vanno a cercare”: a Milano è polemica sulla sicurezza stradale

“I ciclisti investiti se la vanno a cercare”: a Milano è polemica sulla sicurezza stradale

“Voi (ciclisti) che andate sotto i camion e mi dispiace, ma neanche troppo”. Queste le parole del consigliere di zona (Municipio 2) di Milano Paolo Roccatagliata, esponente di Fratelli d’Italia. D’altra parte nel suo intervento al consiglio del 13 giugno 2024 aveva esordito così: “Io odio le biciclette”. E tutte le parole che sono seguite non hanno fatto altro che confermare questa premessa.

Ad accendere la polemica il punto all’ordine del giorno sulla messa in sicurezza della ciclabile in Viale Monza: motivo che ha spinto Roccatagliata a prodursi in una lunga invettiva contro le persone che vanno in bicicletta a Milano.

Un’intemerata culminata nel considerare un fatto normale la mattanza di ciclisti – 11 investiti e uccisi a Milano dall’inizio dell’anno, ndr – di cui dolersi il giusto, “ma neanche troppo”. Perché in fondo “se la vanno a cercare”, altra perla di disumanità pronunciata dall’impavido consigliere, senza provare un minimo senso di vergogna o di pentimento.

L’audio dell’intervento del consigliere Roccatagliata il 13 giugno in aula

Paolo Roccatagliata consigliere Milano Municipio 2 Fratelli d'Italia
Il consigliere del Municipio 2 di Milano Paolo Roccatagliata (Fratelli d’Italia) – foto dal web

Il consigliere di Fratelli d’Italia rincara la dose

Anzi, il nostro, all’indomani della pubblicazione della notizia sui siti locali ripresi poi anche dalla stampa nazionale, come riporta il quotidiano di Milano Il Giorno ha rincarato la dose: “Ero molto incazzato. E quando uno è incazzato dice cose che non dovrebbe dire. Detto questo, i ciclisti se la cercano. Se prendi la bicicletta in una città come Milano dove la gente si muove in macchina per lavoro, sai quello che rischi. Se poi la fai ‘sporca’, magari passando con il rosso o andando contromano, ancora di più. Io li vedo come si comportano: vedo che non rispettano le regole”.

L’infelicissima uscita del consigliere Roccatagliata sarebbe rimasta nel chiuso dell’aula del consiglio del Municipio Milano 2 se il suo presidente, Simone Locatelli (Pd), non avesse dedicato un post su Facebook alla vicenda. Chiedendone conto anche alla dirigenza politica di Fratelli d’Italia:

“Spero che anche il partito di Giorgia Meloni, che parla sempre di sicurezza, voglia prendere le distanze dalle affermazioni del suo consigliere e voglia essere al fianco di chi chiede misure di sicurezza stradale per tutti gli utenti della strada, a partire da ciclisti e pedoni che sono i più esposti”.

La colpevolizzazione delle vittime

Dopo l’invito di qualche tempo fa del consigliere comunale Truppo sul non utilizzare le biciclette a Milano perché sono pericolose, oggi è balzata agli orrori delle cronache l’uscita del suo collega di partito Roccatagliata. Che è andato molto oltre, additando direttamente i ciclisti investiti e uccisi – le vittime, a tutti gli effetti – come persone che “se la vanno a cercare” ed è proprio per questo che vengono messe sotto da chi guida un camion.

Al peggio non c’è mai fine, ma qui si sta davvero esagerando.

Commenti

  1. Avatar Giuliano ha detto:

    Almeno noi ciclisti avremmo dovuto votare per persone che hanno a cuore la mobilità ciclabile.
    In rete era possibile trovare l’elenco dei candidati alle elezioni europee 2024 che hanno sottoscritto il manifesto in cui si impegnano a difendere e promuovere tale mezzo di trasporto (225 in Europa e 38 in Italia).
    Se non li votiamo noi possiamo aspettarci che li votino Salvini o chi rilascia tali dichiarazioni miopi e criminali?
    Altrimenti poi non lamentiamoci.

  2. Avatar Stefano ha detto:

    ma evidentemente, e le ultime elezioni lo hanno certificato, è quello che vogliamo.
    detto questo a me non sembra che i ciclisti, in italia, abbiano alcun futuro.
    la mia convinzione è che essi stessi a bordo dell’automobile si comportano da assassini.
    sono appena tornato da un viaggio cicloturistico in Alto Adige, lungo la ciclabile che sale verso Merano.
    orde di idioti su bici da corsa che viaggiavano a 30 allora urlando agli altri di spostarsi e prendendo a male parole chi osava distrarsi a guardare il panorama.
    plotoni di 20 o più ciclisti della domenica che, viaggiando affiancati a velocità esagerate, obbligavano tutti gli altri utilizzatori a fermarsi fuori dall’asfalto per farli passare.
    il ciclismo in Italia è vissuto in maniera distorta. la bicicletta o è vista come un giocattolo per bambini non ancora in età da motorino; oppure è visto come uno strumento da gara per l’agonismo.
    sono lombardo e vivo in una regione che detesta le biciclette, vado a lavoro in bici, faccio le mie vacanze in bici e molta della mia vita felice ruota intorno alla bicicletta.
    ma sono così demoralizzato a pensare quanto sarebbe bello se dove vivo fosse come Bressanone.
    e invece vivo e morirò su una strada lombarda, ammazzato da una stronza alla guida di un SUV o a da uno stronzo che guida col cellulare

  3. Avatar PG ha detto:

    Poteva essere di qualunque partito…e invece….

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