Veneto

Marca Trevigiana: in bici lungo il Sile e sulle Colline del Prosecco

Marca Trevigiana: in bici lungo il Sile e sulle Colline del Prosecco

Nella Provincia di Treviso, in quella che si chiama Marca Trevigiana, la passione per la bici si respira ovunque: nelle infrastrutture urbane ed extraurbane dedicate alle due ruote, nell’alto numero di tesserati e di società ciclistiche, nella frequenza con la quale si incontrano persone che pedalano e nei numeri di un distretto che vale il 25% del mercato del settore ciclo italiano.

Il distretto produttivo a cavallo fra le province di Treviso, Padova e Vicenza conta 130 imprese con 4000 addetti e un fatturato che si aggira intorno agli 800 milioni di euro. In questa provincia dove la bicicletta è parte integrante della quotidianità, il cicloturismo è diventato uno dei fattori di valorizzazione di un territorio che offre ai ciclisti percorsi prealpini, collinari, pianeggianti, fluviali, costieri e lagunari.

Laguna di Venezia, foto di Davide Mazzocco
Laguna di Venezia, foto di Davide Mazzocco

Ospiti di Marca Treviso e Ville Castelli Dimore e accompagnati da Riccardo Trevisi di Treviso.bike, noi di Bikeitalia abbiamo pedalato su due percorsi molto diversi fra loro, ma accomunati da una sfrontata bellezza in equilibrio fra natura e cultura.

Pedalando lungo il Sile da Treviso alla Laguna di Venezia

L’itinerario lungo la Greenway del Sile parte dalla sede di Treviso.bike, in via Stradella Interna A, 8°, a poche pedalate da quello che con i suoi 95 km è il fiume di risorgiva più lungo d’Europa.

Dopo avere percorso l’alzaia sinistra per un paio di chilometri si passa sulla destra e si entra nel Cimitero dei Burci. Qui, una distesa di imbarcazioni abbandonate che oggi ospitano specie animali e vegetali testimonia l’antica funzione di via di trasporto del Sile.

Cimitero dei burci, foto di Davide Mazzocco
Cimitero dei Burci, foto di Davide Mazzocco

Assecondando il sinuoso andamento del fiume si attraversano i borghi che vi si affacciano: Casier, Casale sul Sile e Musestre. Privo di difficoltà altimetriche, l’itinerario si sviluppa quasi interamente su sterrati ben battuti e molto frequentati dai ciclisti. Dopo 20 chilometri, il ponte che unisce Musestre a Quarto d’Altino fa da preludio al tratto che, in pochi chilometri, conduce alla Laguna di Venezia.

La laguna

La sede stradale ampia e ben battuta è un invito a far correre le ruote e lo sguardo è rapito da un panorama mozzafiato. Quando il mio sguardo abbraccia l’orizzonte, Riccardo mi fa notare il campanile storto di Burano. Dopo 48 km la ciclabile arriva a Jesolo per percorrere gli ultimi 15 km che conducono al Lido di Jesolo e al faro di Cavallino Treporti.

Veneto Faro di Cavallino foto di Davide Mazzocco
Marca Trevigiana in bici: Faro di Cavallino foto di Davide Mazzocco

Il sistema di piste ciclabili, perfettamente integrato con una viabilità ordinaria a bassa intensità, consente di addentrarsi all’interno della laguna e approssimarsi al capoluogo veneto.

Dopo avere superato il Sile, si raggiunge Cavallino e da qui si percorre il lungolaguna che, dopo 5 km rettilinei si conclude al ponte sul Canale Pordelio che conduce a Treporti.

Veneto Lio Piccolo Treviso di Davide Mazzocco
Lio Piccolo, foto di Davide Mazzocco

Il passaggio in Piazza Santa Maria del Carmine è una porta verso la meraviglia: il tratto successivo si percorre fra le acque, in un tripudio di avifauna lagunare. Si arriva a Lio Piccolo, borgo lagunare con 22 abitanti dove il tempo sembra essersi fermato alla metà del secolo scorso. Rientriamo a Treporti chiudendo un itinerario di 92 chilometri con appena 50 metri di dislivello.

Sulle Colline del Prosecco in bici

Posto ai piedi delle Prealpi Trevigiane, Cison di Valmarino è considerato uno dei borghi più belli d’Italia. L’itinerario che Riccardo ha tracciato fra le Colline del Prosecco, da cinque anni Patrimonio dell’Unesco, in bici richiede un buon allenamento o, in alternativa, l’ausilio di una bicicletta a pedalata assistita.

Veneto Rolle di Davide Mazzocco
Marca Trevigiana in bici: Rolle, foto di Davide Mazzocco

Siamo agli antipodi rispetto al precedente itinerario: in 59 km si superano 1200 metri e la pianura è praticamente assente. Dal centro storico di Cison di Valmarino si scende in località San Felice, poi a Tre Ponti. Imboccato uno sterrato, ci si orienta con le indicazioni poste sui cartelli dell’itinerario cicloturistico delle Prealpi Trevigiane. Poco dopo il quarto chilometro un’inversione a U immette su di una rampa di due chilometri con una pendenza massima del 17%. I tratti più aspri sono cementati con la canalizzazione per il deflusso delle acque e consentono di spingere en danseuse.

Giunti alla sommità di Via Tenade si può gustare il primo spettacolare panorama della giornata. Un chilometro in discesa e la strada riprende a salire in mezzo alla vigne per tre chilometri fino a località Serre. Una serie di rampe con pendenze in doppia cifra alternate a brevi tregue discendenti conducono fino alla “Cima Coppi” dell’itinerario, i 413 metri di Combài.

Dopo quattro chilometri di discesa si svolta nuovamente a destra per la terza salita della giornata. Transitando fra i vigneti, ci conduce sino a Guia e alla Strada del Treziese, dove si trova l’Osteria Senz’Oste, un locale privo di personale nel quale le specialità enogastronomiche della zona possono essere prelevate dal frigo o dai distributori automatici in totale autonomia.

La Collina del Cartizze

La discesa in via Mont e poi in via Piander ha alcuni tratti molto tecnici nei quali è consigliabile il portage. Giunti a Saccol si prende la strada della Collina del Cartizze DOCG, dove si produce la più pregiata qualità di questo pregiatissimo vino bianco.

Veneto Cartizze di Davide Mazzocco
Cartizze, foto di Davide Mazzocco

Una sosta Al Cartizze da Bepi Boret è quello che ci vuole. All’ombra di una pergola, le specialità gastronomiche locali si assaporano accompagnate da un Prosecco prodotto da viti letteralmente a portata di mano.

Ben rifocillati si scende fino a Colbertaldo dove si trova la salita più dura dell’intero itinerario, un chilometro e mezzo verticale nel quale si raggiunge addirittura il 23% su un tratto erboso.

Di tutto il nostro gruppo soltanto l’allenatissimo Mirco non si arrende al portage. Poco dopo la scena si ripete in una discesa altrettanto ripida. Per una decina di chilometri c’è l’asfalto sotto le nostre ruote.

Dopo Col San Martino, e Campea, un breve tratto sterrato ci porta a Premàor e poi a La Bella Ligonto.
Qui la strada riprende a salire: con rampe in doppia cifra fino a Farrò, con pendenze da padellone fino a Rolle. Scendiamo fino allo spettacolare Molinetto della Croda, caratteristico esempio di architettura rurale del secolo XVII.

Veneto Treviso Molinetto di Croda di Davide Mazzocco
Molinetto di Croda, foto di Davide Mazzocco

L’ultima salita della giornata è il percorso a ritroso fino a Rolle, integrato dall’impegnativo chilometro che conduce a Zuel di Qua. Una veloce discesa sull’altro versante della cresta ci riconduce alle porte di Cison di Valmarino. Qui chiudiamo l’itinerario più che soddisfatti per la varietà del percorso e dei paesaggi abbracciati con lo sguardo.

Treviso.bike, tutto quello che serve al cicloturista

Giovanni Dal Poz, insieme al socio Andrea Lenzini, ha aperto Treviso.bike il 1° maggio 2021 con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per chi fa cicloturismo nella Marca Trevigiana. Nel garage il meccanico si prende cura di tutte le marche e tipi di biciclette: gravel, bici da strada, mountain bike, ibride, e-bike o cargo.

Come accennato in precedenza, la sede di Treviso.bike si trova a pochi metri dalla Greenway del Sile. La proposta di Tour individuali e di gruppo è estremamente eterogenea e prevede, nel caso di itinerari lineari, il rientro al punto di partenza grazie a un servizio di navette con portabici.

Greenway del Sile, di Davide Mazzocco (Veneto)
Marca Trevigiana in bici: Greenway del Sile, foto di Davide Mazzocco

Altro punto di forza di Treviso.bike è il noleggio delle biciclette. Con un parco bici di 200 unità questo service è in grado di rispondere alla richiesta di mezzi anche nei periodi di punta della stagione cicloturistica.

Infine, vogliamo sottolineare la simpatia, il senso di ospitalità e la capacità di adattamento al gruppo e alle condizioni meteo dello staff e, in particolare di Riccardo, la nostra guida. Empatia e flessibilità sono doti imprescindibili per qualsiasi professione che implichi una relazione umana, ma non è affatto scontato riceverne un dosaggio così generoso da sentirsi a casa in ogni momento del viaggio.

Ville Castelli Dimore, accoglienza di pregio nelle ville venete

Nel corso del nostro tour sulle strade della Marca Trevigiana siamo stati ospitati da Ville Castelli Dimore. Si tratta di una rete che riunisce una serie di dimore storiche costruite fra il XV e il XIX secolo i cui proprietari hanno deciso di aprire le loro porte al pubblico.

Dal Castello di Roncade ci siamo trasferiti a I Giardini Segreti di Villa Marcello Marinelli di Cison di Valmarino per poi trascorrere l’ultima notte a Villa Premoli, nel comune di Cavaso del Tomba.

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