Meccanica

La revisione dei mozzi a coni e sfere

La revisione dei mozzi a coni e sfere
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I mozzi a coni e sfere, i più comuni da trovare sulle biciclette, hanno un compito importante: permettere alla ruota di girare. Per farlo sono equipaggiati da un asse che ruota su delle sfere, il tutto mantenuto in linea da dei controdadi di serraggio. Può capitare però che i controdadi si allentino, che il grasso si dilavi o s’inquini e che le sfere si usurino e per questo è necessario metterci mano. Inoltre è una buona norma provvedere alla pulizia e alla revisione completa dei mozzi almeno una volta all’anno, due se si gira in off-road o comunque in condizioni umide e piovose. Vediamo in dettaglio come.

Mozzi e Corpetti ruota libera

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Anatomia di un mozzo

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Per quanto semplici possano essere, i mozzi ruota sono l’insieme di una serie di componenti che lavorano in simbiosi:

  • Corpo del mozzo: di solito realizzato in alluminio anodizzato, è il “guscio” esterno del mozzo e racchiude al suo interno gli altri componenti. Su di esso sono ricavate due flange forate, sulle quali lavorano le teste dei raggi;
  • Asse passante: si tratta di un perno filettato che è il vero e proprio fulcro della rotazione. Presenta un foro passante per permettere l’inserimento dello sgancio rapido e così fissare la ruota al telaio;
  • Sfere: una serie di sfere che vengono alloggiate all’interno del mozzo, in un’apposita cava denominata pista di scorrimento e che permettono all’asse passante di ruotare senza attriti;
  • Cono: uno speciale componente che occlude le piste di scorrimento del corpo del mozzo, mantenendo in posizione asse passante e sfere ed eliminando i giochi trasversali;
  • Rondella di spessoramento: una piccola rondella che funge da spessore tra il cono e il controdado (in alcuni mozzi di alta gamma può non essere presente);
  • Controdado di bloccaggio: un dado che va mandato in battuta contro il cono, affinché rimanga in posizione e non si allenti;
  • Sgancio rapido: sistema formato da un perno collegato a un eccentrico e da un controdado di bloccaggio. Lo sgancio rapido permette di fissare e allentare la ruota dal telaio agendo sull’eccentrico;

Perché metterci mano

Vi sono numerosi sintomi che indicano che il mozzo è da revisionare. Tra i più importanti ricordiamo:

  • Allentamento dei coni: se quando frenate notate che la ruota si sposta leggermente a destra o a sinistra, probabilmente si è allentato il cono e l’asse ora ha parecchio gioco. Verificate effettivamente questa situazione a bici ferma, afferrando la ruota e provando a muoverla verso sinistra e verso destra ripetutamente. La ruota non deve muoversi. Se lo fa, significa che si è allentato il cono e si deve revisionare;
  • Usura delle sfere: se quando mettete in rotazione le sfere avvertite un rumore strano, come se vi fosse della sabbia all’interno del mozzo, probabilmente le sfere si sono usurate e vanno sostituite;
  • Perdita di grasso: se notate un trafilamento di grasso dal cono, può darsi che si sia inquinato o surriscaldato, raggiungendo così il suo punto di goccia e diventando liquido e inservibile;
  • Oscillazione della ruota: se quando pedalate sentite che una delle due ruote vi porta fuori strada, smontatela dal telaio, afferratela con due mani e fatela girare davanti a voi. Se così facendo la ruota gira dritta, allora non sono i raggi allentati o il cerchio “bozzato”, bensì è l’asse passante che si è piegato;
  • Sgancio rapido corroso o spezzato: è una situazione molto rara ma può succedere se lasciate la bici esposta alle intemperie. Acqua e umidità si possono infiltrare in profondità, corrodendo l’asse dello sgancio rapido, riducendone la sezione e quindi diminuendo drasticamente la sua resistenza a fatica, cosa che può provocare la sua rottura di schianto. A me è capitato e posso assicurarvi che non è una situazione piacevole;
  • Grippaggio: per via della mancanza di grasso e dell’esposizione agli agenti atmosferici, si può formare ruggine che inchioda il sistema, diminuendone l’efficienza. Se, con la ruota tra le mano, la rotazione dovesse essere incerta e difficile, è meglio che lasciate il tutto a bagno nel petrolio bianco per una o più notti e procediate poi alla revisione, sostituendo i componenti compromessi;
  • Revisione periodica: è una buona norma prevedere una revisione periodica dei mozzi, per allungare la vita a tutto il sistema. Infatti è nell’ordine delle cose che i coni si allentino, che il grasso si dilavi e che le sfere si usurino. I mozzi andrebbero revisionati ogni 5000km o comunque una volta all’anno. Valori che vanno dimezzati se utilizzate la bici fuoristrada, con molto fango o durante periodi piovosi. E’ una cosa saggia revisionare il mozzo anche quando si riprende in mano la bici dopo parecchi mesi di inattività;
  • Ingrassaggio di un mozzo nuovo: raramente, quando acquistate un componente per biciclette, vi verrà venduto ben ingrassato e pronto per essere usato. Per questo se acquistate un mozzo o una ruota nuova completa, procedete a un ingrassaggio generale del sistema, poiché è facile che non ve ne sia traccia.

I ferri del mestiere

Prima di procedere allo “smanettamento” del mozzo, vediamo di quali attrezzi dotarci:

  • Chiavi a sogliola per coni: sono delle chiavi specifiche di spessore molto sottile, affinché possano agire nei ristretti spazi disponibili. Vi basterà dotarvi di una serie di chiavi scanalate per dadi da 13-14-15 e 16mm. Ricordatevi però che molte bici moderne e quasi tutte le mtb utilizzano dadi da 17mm;
  • Calamita: per evitare di perdere le sfere;
  • Bacinella: basta anche una bottiglietta di plastica oppure un vecchio flacone tagliato, serve per contenere i componenti smontati e per pulirli;
  • Petrolio bianco lampante: necessario per pulire e sgrassare a fondo tutti i componenti del mozzo;
  • Spazzola: di solito si usa un piccolo spazzolino da denti usato, per arrivare a pulire bene le piste di scorrimento all’interno del corpo del mozzo;
  • Straccio: per pulire ed asciugare;
  • Sgrassatore spray: per pulire in profondità il corpo del mozzo;
  • Pennello: per pulire i componenti messi a bagno nel petrolio bianco
  • Grasso bianco al litio: da utilizzare per mantenere in posizione le sfere all’interno della pista di scorrimento (come vedrete nelle foto, io uso un grasso della Park Tool che chissà per quale ragione è verde);
  • Cacciavite con punta calamitata: un ottimo espediente per inserire le sfere all’interno della pista senza correre il rischio di perderle.

Guida passo passo alla revisione dei mozzi ruota

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Step 1: Preparare il banco di lavoro
Una revisione di un mozzo ruota è un’attività semplice ma che va fatta con calma e senza avere impegni pressanti. Organizzatevi con un bel tavolino, dove possiate appoggiare gli attrezzi e una bella illuminazione, affinché possiate recuperare le sfere nel caso vi cadano a terra.

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Step 2: Liberate la ruota dal telaio

Non si può lavorare al mozzo e accedere ai coni senza prima averlo tolto dal telaio e messo sul banco di lavoro. Per questo dovete appunto agire sullo sgancio rapido, liberando la leva dell’eccentrico e sfilando la ruota.

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Step 3: Rimuovete lo sgancio rapido

Allentate completamente il controdado, facendo attenzione a non perdere la molla. Dopodiché sfilate l’asse dello sgancio e riavvitate il controdado sull’asse. Ponete lo sgancio a bagno nella bacinella con il petrolio bianco.

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Step 4: Misurate il mozzo

Un passaggio fondamentale. Armatevi di calibro ed effettuate le seguenti misurazioni, segnandole su un foglio o disegnando uno schizzo del mozzo:

  • Sporgenza del perno rispetto al controdado destro;
  • Sporgenza del perno rispetto al controdado sinistro;
  • Distanza tra la faccia esterna della flangia destra e il controdado;
  • Distanza tra la faccia esterna della flangia sinistra e il controdado;
  • Distanza tra i due controdadi;

In questo modo sarà più facile rimontare il tutto nelle posizioni corrette.

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Step 5: Allentate il controdado di destra

Con le due chiavi a coni, tenete bloccato il cono di destra e allentate il controdado, fino a estrarlo completamente. Mettetelo nella bacinella. Una cosa che faccio quando inserisco i pezzi a bagno nella bacinella è seguire un ordine, così mi ricordo quali sono i pezzi destri e quelli sinistri, poiché non è così difficile trovare mozzi con coni diversi tra lato trasmissione e lato libero.

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Step 6: Togliete la rondella
Con le dita sfilate la rondella dal perno e immergetela nel petrolio bianco.

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Step 7: Svitate il cono
Tenete fermo il cono di sinistra con una chiave a coni e con la mano destra allentate il cono di destra, fino a svitarlo totalmente. Mettetelo a bagno nella bacinella.

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Step 8: Estrarre il perno

Questo è un passaggio cruciale, che necessita di un po’ di manualità per essere compiuto. Con la mano sinistra afferrate il cono sinistro, mantenendo il mozzo in verticale con la parte destra rivolta verso l’alto. Cominciate a sfilare il perno fino a che non libera completamente la pista destra. Ora fermatevi e afferrate il cacciavite per lo step successivo.

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Step 9: Rimuovere le sfere destre

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Con la punta calamitata del cacciavite rimuovete una per una le sfere dalla pista di scorrimento destra, inserendole nella bacinella. Mi raccomando, contate quante sfere sono presenti, poiché possono essere di numero diverso rispetto all’altra pista. Inoltre tenetele tutte insieme nella bacinella e non mischiatele a quelle sinistre, poiché potrebbero avere un diametro differente. Quando avete finito rimandate in battuta il l’asse passante.

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Step 9: Rimuovere le sfere sinistre

Capovolgete il mozzo, lasciando il lato sinistro in alto ed estraete completamente l’asse passante. Dopodiché, come avete fatto in precedenza, estraete le sfere, avendo cura di non mischiarle né perderle e di segnarne il numero. Dopodiché con le mani svitate il controdado, la rondella e il cono sinistri dall’asse e mettete tutto a bagno nel petrolio bianco.

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Step 10: Pulite il corpo interno del mozzo

Sciacquate bene con acqua il mozzo, dopodiché con sgrassatore spray, spazzolino e straccio, pulite a fondo l’interno, eliminando residui di grasso, ruggine e sporcizia.

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Step 11: Valutate le piste di scorrimento

Passate la punta del cacciavite all’interno delle piste, con delicatezza. Se avvertite dei vuoti o dei bozzi, allora la pista è danneggiata e il mozzo è da cambiare.

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Step 12: Pulire i componenti

Con un pennellino cominciate a pulire tutti i componenti che avete messo a bagno nel petrolio bianco lampante. Fate attenzione a non mescolarli tra loro e una volta puliti, disponeteli in bell’ordine su un panno bianco ad asciugare. Di solito io lascio a bagno i pezzi per una notte, affinché il petrolio li sgrassi a fondo.

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Step 13: Montare cono, rondella e controdado sinistri sull’asse passante
Prendete il cono, la rondella e il controdado sinistri e montateli sull’asse passante, senza stringere. Con il calibro riportate la misura rilevata in precedenza.

Step 13: ingrassare la pista sinistra
Prendete il grasso bianco al litio e riempite completamente la pista di scorrimento sinistra, passando poi il dito per livellare il grasso. Non abbiate paura di esagerare, il grasso vi permetterà di mantenere in posizione le sfere e di non perderle

Step 14: Inserire le sfere sinistre
Con la punta calamitata del cacciavite, inserite una per una le sfere all’interno della pista, immergendole nel grasso affinché non si muovano.

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Step 15: Ripulire il grasso in eccesso
Per pulire la zona dal grasso in eccesso si usa un trucchetto, infilate dalla parte destra (quella ancora senza sfere), il perno passante e mandate in battuta il cono. La parte dell’asse che sporgerà, catturerà il grasso in eccesso. Dopodiché sfilatelo e pulitelo.

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Step 16: Inserire le sfere destre
Procedete come prima, inserendo le sfere destre nella pista di scorrimento destra piena di grasso.

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Step 16: Inserite l’asse passante
Inserite l’asse passante dalla parte sinistra, mandando il cono sinistro in battuta sulle sfere.

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Step 17: Montate cono, rondella e controdado destri
Come avete fatto in precedenza, montate e mandate in battuta il cono destro sulla sua pista di scorrimento. Installate poi la rondella e il contradado, senza stringere.

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Step 18: regolate i coni
Arriva la parte più difficile, che richiede esperienza, malizia e parecchia pazienza, poiché la regolazione dei coni è un’arte. Mandate in battuta, a mano, i coni sulle sfere. Provate poi a muovere il perno. Questi deve ruotare libero ma non deve muoversi in nessuna direzione, non ci devono essere giochi. Quando avrete trovato una quadra, avvicinate le rondelle e i controdadi a mano e riverificate tutte le misure prese in precedenza. Devono essere corrispondenti ma ammettono una piccola tolleranza, poiché quando le avete prese i coni erano probabilmente allentati. Prendete le chiavi e tenendo fermo il cono destro, serrate il suo controdado. Ripetete l’operazione a sinistra e controllate che tutto giri bene.

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Step 19: Pulite il tutto
Imbevete uno straccio con del petrolio bianco pulito e passatelo sul mozzo, per eliminare il grasso in eccesso, che diventerebbe solo una trappola per sporco e polvere.

Come capire se la regolazione è giusta

Come dicevo, la regolazione dei mozzi a coni e sfere è un’arte, che richiede impegno, precisione e una gran dose di malizia. E’ probabile che non riuscirete a trovare una quadra la prima volta e forse neppure la seconda o la terza, poiché è richiesta sensibilità per giungere al punto in cui l’asse scorre libero senza avere nemmeno un minimo gioco.
Per verificare che la regolazione sia corretta, afferrate il perno con entrambe le mani e fate girare la ruota e prestate attenzione a cosa succede:

  • Uno dei due coni si avvita e va in battuta contro la pista, bloccando il mozzo: in questo caso non avete serrato bene cono e controdado, che è ancora libero di scorrere e mentre l’asse passante ruota, questi si avvita e va in battuta;
  • La ruota gira storta: probabilmente c’è gioco sull’asse;
  • L’asse passante vi vibra in mano: avete serrato troppo il cono, che fa forza sulle sfere;
  • Si sente un rumore strano, come un grattare quando il mozzo ruota: probabilmente il cono è serrato sulle sfere e andrebbe lievemente allentato
  • Anche avvitando il cono tutto contro la pista bloccando il mozzo, l’asse ha gioco: avete dimenticato d’inserire una sfera;
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Una volta risolti questi problemi potete procedete a montare la ruota sul telaio. Potrebbero però verificarsi questi problemi:

  • La ruota è decentrata rispetto ai freni: ricontrollate le misure che avete preso all’inizio, potreste non averle seguite;
  • La ruota si disassa mentre pedalate, andando a sbattere contro i pattini dei freni: controllate lo sgancio rapido, probabilmente avete serrato troppo il controdado dello sgancio, che quindi decentra la ruota, oppure al contrario l’avete lasciato lasco e per via delle vibrazioni l’eccentrico non riesce a tenere in posizione la ruota, che si disassa;
  • C’è fuoriuscita di grasso dai coni: se questo avviene alla prima o seconda uscita, non è niente di preoccupante, poiché la forza centrifuga sta espellendo il grasso in eccesso. Basterà pulire l’eccedenza. Se invece la situazione continua a presentarsi, riprovate a serrare i coni. Se non smette, allora il grasso è inquinato o non era adatto allo scopo.

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Articolo aggiornato a marzo 2023

Commenti

  1. Roberto ha detto:

    bella guida davvero utile. Sarebbe bello un focus sulla ruota posteriore, dove magari è piu difficile raggiungere il cono per tenerlo fermo, dalla parte del corpetto ruota libera. a tal proposito ci sono delle chiavi apposite oltre a quelle a sogliola? o si agisce sulla parte opposta con la misura presa in precedenza con il calibro?

    1. Barbara Orlandi Barbara Orlandi ha detto:

      Buongiorno Roberto, il nostro insegnante di meccanica Gigi Nalesso risponde: “Sui mozzi a coni e sfere si agisce sempre con chiavi a coni. Nella ruota posteriore si parte dal lato sinistro a svitare dado e controdado, e quindi non si va ad agire sul perno filettato per non perdere l’allineamento del perno all’asse del mozzo. Oggi le ruote posteriori a coni e sfere hanno differenti sistemi di revisione. (Ruote campagnolo/fulcrum hanno il loro, shimano ha il suo, ecc). Per un eventuale approfondimento ti consigliamo di seguire il nostro corso on line sui mozzi. Tieni presente che per tenere fermo un perno filettato oggi si usano degli adattatori circolari da morsa che non fanno ruotare il perno e di conseguenza non fanno spostare la posizione del perno. A disposizione per altri chiarimenti”

  2. Mario Milliaccio ha detto:

    La regolazione dei coni e controconi necessita di un impercettibile gioco il quale deve scomparire quando chiudi i bloccaggi. Se non c’è questo minimo gioco quando chiudi i bloccaggi le sfere risultano compresse a discapito dello scorrimento. Quantizzare questo minimo gioco è un’arte. Se le calotte presentano segni di usura o di ruggine non serve eliminare il mozzo; possono essere sostituite ma in questo caso bisogna usare estrattori ed iniettori il funzionamento dei quali richiede molta esperienza. Si può al limite lucidare la superficie delle calotte con feltri impregnati di pasta abrasiva e montati su trapani da bricolage.

  3. marco ha detto:

    Buongiorno,
    ho una ruota anteriore shimano deore con relativo mozzo e dopo non molti km, un migliaio, fa rumore, ho fatto la manutenzione al mozzo cambiando anche le sfere, ma il rumore continua specie se ci carico sopra il peso dal manubrio, mentre quando ho fatto la prova e lho fatta girare prima sulle mie mani prima di rimontarla filava liscia, liscia. il rumore è abbastanza evidente.
    ho fatto anche un’altra prova: ho cambiato interamente tutte le parti del mozzo che si smontano prendendole da un altro mozzo che non fa rumore (perno, dadi, sfere), il rumore continua.
    Il rumore è un tri-tri ad ogni giro ruota.

  4. Giovanni ha detto:

    Ottimo tutorial ,peccato che L ho scoperto solo dopo aver smontato il mozzo.
    Ho una domanda ,pedalando mi è successo che la catena girava ma non trasmetteva il movimento alla ruota.
    La catena era al suo posto e visivamente i pignoni ok.
    Per questo ho pensato al mozzo e L ho smontato.
    Avevo avvertito a volte uno strattone nella pedalata, ma L attribuivo a maltrattamenti possibili fatti al cambio in passato quando lo usava mia figlia ,poco esperta
    grazie Omar per una tua risposta ed eventuali suggerimenti in merito.

  5. Daniele ha detto:

    Complimenti, guida eccelsa, la migliore letta finora (e ne ho lette parecchie :D). Hai spiegato tutto alla perfezione, soprattutto il problema delle misurazioni col calibro al fine di trovarsi poi una ruota perfettamente allineata dopo il montaggio, cosa che ahimè non ho fatto ed ora mi ritrovo ad imprecare contro la ruota decentrata che mi fa sfregare il disco contro l’adattatore!!! . Spero di riuscire a riallineare il tutto!

    Grazie ancora.

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